TEORIA

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  1. totobets
     
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    Teoria

    In questa sezione cercheremo di spiegarvi tutto ciò che stà alla base del metodo di gioco, la cui comprensione è indispensabile e propedeutica al gioco vero e proprio. In poche parole, prima si capisce "l'ambiente" in cui ci si muove e poi si fanno i primi passi, almeno se l'intenzione è quella di un "approccio" professionale al betting; se poi l'intenzione è quella di giocare tanto per farlo, consiglieremmo una bella scheda al superenalotto o di "sognare" molto per poi poter giocare i numeri il giorno dopo (!). Scherzi a parte, vi invitiamo caldamente a riflettere sulle cose che leggerete, non dando nulla per scontato, metabolizzandole e facendole vostre, adattandole poi ad ognuno di voi, al vostro gioco, alle vostre convinzioni



    La Singola

    Il motivo per cui la singola é piú conveniente rispetto ad una multipla é abbastanza semplice. Su questo punto ci sono state spesso forti diatribe, forum interi hanno intavolato discussioni che sono durate per "ere geologiche". In realtà il motivo è molto semplice ed è tutto matematico; partendo sempre dalla considerazione che la quota è una probabilità, perchè dovrebbe sfuggire a quei prinicipi matematici che l'uomo ha faticosamente formulato e dimostrato nel corso della sua storia? Non vi possiamo nasconedere che anche noi ai nostri albori giocavamo i famosi multipli da 5/6 eventi, ma abbiamo dovuto provare sulla nostra pelle (magari!) e di più sul nostro portafoglio che in quel modo chi teneva il banco era enormemente avvantaggiato.
    Vi spieghiamo il perché.
    Avete mai sentito parlare di aggio? L’aggio (o margine) è la percentuale che il bookmaker trattiene in una scommessa a quota fissa. Il calcolo dell’aggio è fondamentale per confrontare le quote tra vari bookmakers. In un evento con 1x2 si determina come segue:

    A = 1-(100/(100/(quota 1) + 100/(quota X) + 100/quota 2)))

    Esempio: Palermo-Udinese 2,25 - 2,57 - 3,60
    1-(100/((100/2,25) + (100/2,57) + (100/3,60))) = 1-(100/ (42,73+32,78+35,71)) = 1-(100/ 111,22) = 1-0,9= 0,1= 10%

    In questo caso l'aggio per il singolo evento é 10% a favore del book. Se giocate due eventi in multipla l’aggio diventa poco meno del 20%(il 10% iniziale + il 10% del rimanente 90%) se ne giocate tre, poco meno del 30% e cosí via.
    Tutto questo in pratica vuol dire che, se per assurdo voi giocaste su tutti e tre i possibili risultati dividendo equamente la somma giocata sui tre segni (1, x, 2), dovreste ricevere in dietro il 100% della somma che avete giocato, mentre invece riavreste il vostro denaro decurtato proprio dell'aggio...semplice vero?
    Lo so...molti di voi si stanno chiedendo: ma se gioco una singola “vinco poco”! NON ha senso poco o tanto ha senso la percentuale di vincita alla fine dell’anno, e vi assicuriamo che con le multiple il segno a fine anno é sempre negativo.



    Money Management

    Avere sempre sotto controllo quanto si sta perdendo o vincendo e stabilire una somma da destinare a questo tipo di investimento. La gestione del capitale iniziale è un elemento che spesso viene sottovalutato, ma ha un'importanza fondamentale per qualsiasi tipo di gioco. Ogni teoria sui giochi (anche "rigorosamente" matematica) parte dal capitale iniziale. D'altronde se i nostri fondi fossero illimitati, potremmo tranquillamente giocare a raddoppio senza sforzarci tanto a trovare teorie e metodi vincenti (oltre al fatto che se avessimo fondi infiniti...a meno di una passione sfrenata probabilmente non giocheremmo) e vi metteremmo a disposizione solamente una gigantesca calcolatrice per fare la moltiplicazioni!



    Valore della quota

    Questo é indiscutibilmente l’aspetto fondamentale della filosofia vincente. Lo spieghiamo suggerendovi di prestare molta attenzione. L’errore piú comune che si compie quando si approccia il mondo del betting é quello di giocare un evento(abbiamo accantonato il discorso delle multiple) prescindendo dalla quota: “gioco Roddick contro Volandri perché é piú forte e ha quindi piú probabilitá di vincere”. Nessuno mette in dubbio che abbia piú probabilitá di vincere, ma secondo voi, il bookmaker che banca la vostra puntata, non é al corrente che Roddick sia un chiaro favorito? Certo che lo sa e per questo fa una quota adeguata. Eccoci dunque alla definizione di quota:

    "la quota assegnata ad un evento NON é altro che la probabilitá che il bookmaker assegna a quell’evento di realizzarsi.
    Una volta compreso questo concetto, e sono certo che molti di voi non si erano mai posti la domanda in questi termini (anche noi lo abbiamo capito dopo anni di gioco sui favoriti a prescindere dalle loro quote!!), risulterá evidente che l’unico modo per poter competere con il bookmaker, che anche lui, ricordiamo, é un giocatore, é quello di andare a trovare quelle quote che ci consentano di stare in vantaggio rispetto alla reale probabilitá del verificarsi dell’evento. Questo é il punto piú difficile, ed è quello che cercheremo di sviluppare, facendo le nostre quote senza l'influenza del "mercato"; in modo tale da evidenziare quelle che invece sono le quote diciamo così.."drogate". É opportuno sottolineare che, proprio a causa del fatto che il “mercato”, o per chi é pratico di finanza, “il parco buoi”, va quasi sempre e comunque a giocare il favorito a qualsiasi quota, il bookmaker quoterá, molto spesso, il favorito in modo consepovelmente piú basso rispetto alla sua reale possibilitá di vittoria, scoprendosi inevitabilmente dalla parte dello sfavorito, quotandolo a quote piú alte rispetto alla sua reale possibilitá di vincita. La nostra bravura dovrà essere proprio quella di individuare queste situazioni e avvantaggiarci di questa “debolezza” (ripetiamo consapevole da parte del book) del sistema a quota fissa

    Noi non giochiamo, quindi, chi pensiamo abbia piú probabilitá di vincere in assoluto, ma giochiamo quello che secondo noi ha piú possibilitá di vincere rispetto a quella attribuitagli dal bookmaker!

    Per assicurarci che questo concetto, sicuramente di non facile applicazione, ma alla base dell'unico, per noi, metodo di gioco per poter fare profitti sulle scommesse a quota fissa, venga assimilato senza lasciare alcun dubbio residuo, vogliamo fare un esempio che potrebbe sembrare ovvio ma siamo certi che molto raramente venga applicato quando si scelgono gli eventi su cui puntare i nostri soldi.


    Fate attenzione:
    Si supponga di avere un dado con 10 facce (per semplicitá di calcolo). Di queste 10 facce 8 sono rosse e 2 nere. Lanciando il dado 100 volte ci aspettiamo che, piú o meno, 80 volte uscirá una faccia rossa e 20 volte una nera. A questo punto subentra il bookmaker che quoterá l’evento descritto. La quote giuste ed eque (quelle che ci impegneremo a fare quotidianamente) dovrebbero essere : 1,25(il rosso) e 5(il nero). Cosa significa quel 1,25 (25%)? Semplice, significa che la quota indica che il rosso ha una probabilitá percentuale di uscire pari a 100/1,25 cioe’ 80 su 100, quindi la quota di 1,25 sarebbe giusta. Analogamente il 5 significa 100/5 cioé 20 volte su 100 uscirá nero. Cosa accade ora? Accade che il book, pur sapendo benissimo che il rosso vale 1,25 e il nero 5, decide, ripetiamo in modo spesso assolutamente consapevole, di fare quote del tipo: 1,15 / 7,67. Il book é impazzito oppure vuole fare beneficienza? Naturalmente no. Il book sa bene che “la massa” giocherá comunque il favorito (magari in multipla!!) perché nel breve periodo, vincendo naturalmente piu' spesso (il rosso ricordiamo uscira' sempre 80 volte su 100 indipendentemente dalla quota, ovviamente) , ha la "sensazione" di fare utili. Ben consapevole di questa sensazione "illusoria" generata dal "fascino" del favorito, il book farà una quota del "rosso" inferiore alla sua reale probabilità di uscita rendendo impossibile (im-pos-si-bi-le!!), nel lungo, ogni possibilità di guadagno su chi punterà il rosso! Naturalmente quotando il rosso 1,15 dovrà quotare il nero a 7,67 (parliamo al netto di aggio per semplificare ovviamente).
    Il nostro obiettivo e' proprio quello di andare a "pescare" tutti quei 7,67 "drogati" che ogni giorno sono presenti su tutte le lavagne.
    Tirando il dado 100 volte ovviamente uscirá sempre 80 volte rosso e 20 volte nero, quindi, puntando il rosso, per 80 volte si va alla cassa credendo di essere bravi perché abbiamo riscosso, ma provate a fare il calcolo puntando 10 euro per 100 volte una volta sempre sul rosso e una volta sempre sul nero con quote 1,15 / 7,67 ...cosa accade? semplicemente che l’utile lo farete solo giocando sul nero cioé giocando a 7,67 una evento che sappiamo valere 5!
    Ci siamo dilungati un po’ma siamo certi che la piena comprensione di questo concetto vi convincerà della validitá del metodo e magari a cambiare filosofia di gioco.
    Ci impegniamo e siamo sicuri che la filosofia descritta, accompagnata dalla nostra competenza sportiva, consenta di:

    1. Difendersi (la difesa dovrebbe essere il punto di partenza di ogni scommettitore o investitore)
    2. Fare profitti
    3. Divertirsi (nessuno si diverte a perdere!)

    La metodologia fondata sul valore della quota, proprio perché basata sulle probabilitá, ha il suo massimo beneficio nel lungo periodo, diciamo dai sei mesi in poi, giocando quasi ogni giorno.



    L'unità

    Il fatto di utilizzare l'unità come "unità di misura" del nostro gioco, anzichè direttamente la cifra che vogliamo mettere in gioco, non è casuale o una trovata ad effetto per inventare qualcosa di nuovo. Di fatto quello che mettiamo in gioco sono sempre soldi, ma oltre ad una gestione migliore permette (secondo noi e non solo) psicologicamente di superare il più grande errore che un giocatore commette (e su questo punto, chi di noi non deve fare un esame di coscienza!!) che è quello di voler recuperare e quindi snaturare il prorpio gioco. Ci rendiamo conto che a parole sembra facile, ma si può fare. Detto questo, una unità può valere 1€ come 1000€, NON IMPORTA, ognuno gioca secondo le sue possibilità e la sua testa quello che è fondamentale è che se si stabilisce, ad esempio, che su eventi magari dati a 5,00 si gioca 1/2U, mezza unità deve essere SEMPRE sia che siano 50 centesimi che 500€.
    Quello che nel tempo si può fare, se le cose vanno bene, è aumentare il valore della singola unità; quindi se ad esempio siete partiti dividendo il vostro capitale iniziale in maniera tale da avere 100U, se mantenete costante nel tempo questo rapporto vedrete che il valore dell'unità aumenta o diminuisce nel tempo senza che voi siate ossessionati dal "quanto" giocare. Vi chiariamo le cose con un esempio, così ci capiamo:
    Se il nostro capitale iniziale è di 1000€ e vogliamo ottenere 100U abbiamo ovviamente 1000/100=10 e quindi la nostra U=10€, mettiamo che dopo un tempo x, il nostro capitale sia arrivato a 2000€ ora avremo che la nostra unità è U=20€ (2000/100), viceversa se fossimo rimasti con 500€ sarebbe U=5€. Provate ad impostare questo discorso in maniera automatica, magari su di un bel foglione excel e vedrete che dopo un po' di tempo vi scorderete quasi quanto giocate, ma la vostra attenzione sarà rivoltà esclusivamente a quello che dovrete giocare, e quì una mano ve la possiamo dare anche noi (!)

    Edited by totobets - 18/11/2009, 10:27
     
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